L’endocrinologia è quel ramo della scienza medica che si occupa dello studio del sistema endocrino, sia dal punto di vista diagnostico che del trattamento delle patologie, in particolare quelle che possono interessare le ghiandole secretive interne.
La figura professionale specializzata in questa particolare branca della medicina è il medico endocrinologo, al quale ci si rivolge quando si ha bisogno di sottoporsi ad una visita endocrinologica. Quest’ultima costituisce un esame diagnostico, non invasivo, utile principalmente a fini diagnostici, ossia per verificare se una determinata serie di sintomi possono essere connessi ad una patologia del sistema endocrino.
In questo articolo, vedremo tutto quello che c’è da sapere in merito a questo tipo di esame.
Quando sottoporsi alla visita
La visita endocrinologica è un tipo di esame medico che si rende necessario solo in determinate circostanze, principalmente per accertare se una condizione sintomatologica è riconducibile ad affezioni del sistema endocrino. Per avere un’idea più chiara di quali siano le circostanze che possono determinare l’opportunità di richiedere il consulto di un
endocrinologo, è necessario avere presente quali sono le principali patologie di cui si occupa questa branca medica:
- disfunzioni dell’ipofisi e dell’ipotalamo;
- patologie della tiroide e della paratiroide;
- malattie del pancreas e delle ghiandole surrenali;
- patologie dell’apparato riproduttivo, sia maschile che femminile.
In genere, quando i risultati di un esame di laboratorio mettono in evidenza valori alterati, attribuibili ad una delle patologie sopra elencate, il medico curante può decidere di approntare un approfondimento diagnostico, consigliando o prescrivendo una visita endocrinologica, qualora lo ritenga opportuno in relazione alle condizioni del paziente. In aggiunto, l’esame può essere disposto a scopo precauzionale, per effettuare un monitoraggio accurato delle strutture che compongono il sistema endocrino.
Dove effettuare la visita
L’esame endocrinologico può essere effettuato sia presso una struttura afferente al Servizio Sanitario Nazionale sia in un centro privato, molto diffusi soprattutto nelle grandi città; chi cerca un endocrinologo a Bologna, ad esempio, può rivolgersi a Ionoforetica.
Nel primo caso, la prescrizione da parte del medico curante è indispensabile per poter usufruire del servizio; qualora, invece, ci si rivolga ad una struttura privata, l’impegnativa non è obbligatoria ma potrebbe essere comunque richiesta a titolo preferenziale (tale requisito può essere controllato anche al momento della prenotazione sul sito di riferimento della struttura). A tal proposito, è bene informarsi preventivamente presso il laboratorio presso il quale si intende prenotare la visita.
Come si svolge l’esame endocrinologico
L’esame non richiede, da parte del paziente, alcun accorgimento particolare (come ad esempio il digiuno durante le ore precedenti). Il consiglio è quello di portare con sé i referti di esami medici (sia strumentali che di laboratorio) effettuati di recente e di indossare capi di abbigliamento comodi.
La visita endocrinologica, come già accennato, non è un esame invasivo, è indolore e privo di controindicazioni cliniche. La prima fase del consulto è rappresentata dalla anamnesi, un colloquio tra paziente e medico durante il quale quest’ultimo raccoglie informazioni circa le abitudini alimentari, lo stile di vita e la familiarità con specifiche patologie del soggetto da sottoporre alla visita. L’esame strumentale consiste nell’analizzare una zona specifica con una sonda ecografica e tramite una tomografia ai raggi X; in aggiunta, l’endocrinologo procede alla palpazione della tiroide, l’unica ghiandola che può essere analizzata anche esternamente tramite manipolazione. In tutto, la visita dura circa 30 o 40 minuti.
In base all’esito del consulto e degli esami strumentali, l’endocrinologo può disporre ulteriori esami strumentali, per attuare un approfondimento diagnostico dei riscontri emersi. Nel caso in cui, invece, ritenga di avere elementi sufficienti, può prescrivere un trattamento farmacologico per contrastare la patologia e programmare una successiva visita di controllo per monitorare l’evoluzione dei sintomi.
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