L’ospedale veste i bimbi con maglioni di Natale “brutti”. Ma sono così adorabili!

La moda dei maglioni di Natale “brutti” non accenna ad arrestarsi. Uno tsunami travolgente che spezza la monotonia delle feste natalizie unendo i colori di Santa Claus al sorriso dolcissimo dei più piccoli.

Un intero reparto di maternità ha vissuto un momento davvero speciale aggiungendo un”esperienza straordinaria nel vedere i bambini avvolti in maglioncini di lana coloratissima per riscaldare il corpicino dei neonati .

Ospedale veste bimbi con maglioni di natale brutti ma adorabili

Bimbi vestiti con maglioni di Natale: il reparto di maternità si colora

 

Infermiera dell'ospedale mentre lavora a maglia i maglioni di natale

Infermiera dell’ospedale mentre lavora a maglia i maglioni di natale

Le infermiere dell’ospedale di Pittsburgh in Pennsylvania hanno avuto un’idea che ha conquistato il cuore di tutto il mondo, festeggiare il Natale facendo indossare ai piccoli dei maglioni a tema natalizio fatti con le loro mani.

Pratica del lavoro a uncinetto, e con la voglia di infondere coraggio e speranza in un luogo spesso causa di sofferenza, l’infermiera Caitlin Pechin, del reparto di maternità dell’ospedale ha pensato di preparare con le proprie mani dei caldi maglioni di lana tutti a tema natalizio per i piccoli ospiti dell’ospedale.

Un pensiero che parte dal cuore, certo, ma anche una tradizione tutta americana quella di indossare maglioni di Natale brutti.

L’iniziativa, secondo l’infermiera e il personale medico che lavora nel reparto di maternità, nasce dal desiderio di creare un momento di aggregazione e unione in un periodo, come quello natalizio, che nessuno vorrebbe trascorrere in ospedale.

Il reparto di maternita di Pittsburgh con i bambini vestiti con maglioni natalizi

Il reparto di maternita di Pittsburgh con i bambini vestiti con maglioni natalizi

 

Un’idea che ha preso forma per consentire loro di vivere un momento piacevole all’interno di un’esperienza negativa. Brutti ma teneri, brutti ma fatti con quell’amore che a Natale diventa unico e speciale.

Un’idea, quella dell’infermiera che è diventata simbolo di un vero e proprio movimento. Dopo Pittsburgh, infatti, è stata una continua ascesa per i maglioni di Natale ma brutti, una moda che è scoppiata negli USA ma è arrivata sin qui.

Molti brand hanno preso spunto da questa tendenza per creare maglioni a tema natalizio, alcuni molto semplici, ma sempre con colori simpatici e forti come il rosso, il bianco o il verde. Pupazzetti di neve e renne sopraelevate in lana per creare un indiscusso effetto simpatia.

Sul web impazzano idee per creare maglioni “fai da te” di Natale ma brutti, con idee al limite del possibile e della realtà. Alberi di Natale svuotati di palline e filanti che vengono cuciti su maglioni dismessi per dare l’effetto natalizio; e sappiamo dove può arrivare la fantasia americana.

Ma da dove arriva questa moda per il maglione di Natale?

Se facciamo qualche ricerca sulle origini del maglione di Natale ma brutto, ci accorgiamo che l’idea ha origini molto antiche e non è affatto americana. Già verso la fine del ‘900, infatti, le nonnine che vivevano nelle famiglie scandinave cucivano maglioni per i ragazzi che uscivano di primo mattino per la pesca.

Considerato il freddo invernale dell’Europa del Nord e il vento che poteva esserci a mare, il maglione era molto pesante. I colori utilizzati erano scelti tra i più forti, per favorire l’identificazione dei giovani nel caso in cui fossero caduti in mare.

Dalla Norvegia quest’idea così originale è arrivata ad Hollywood grazie a grandi star del cinema come Ingrid Bergman e Clark Gable, tra gli altri, che nonostante le loro mise sempre eleganti e impeccabili, si lasciavano fotografare con le simpatiche magliette.

Dagli Usa un ritorno in Europa, in Irlanda, dove il mitico Bill Cosby indossava, durante lo show che presentava e di cui era protagonista, coloratissime magliette natalizie realizzate da Kus van der Akker, noto stilista tedesco.

Dagli anni ’70 in poi, in tutta l’Europa, Americhe e Oceania, è stato solo un crescendo di successo, fino a quando vi è stata una variazione di rotta, e dalle coloratissime magliette di Natale si è passati alla maglia di natale brutta. Sempre colorata, sempre calda e a tema natalizio, ma questa volta la tendenza era rivolta ad una maglietta “brutta”.

Solo a sentirne parlare si avverte disagio e imbarazzo. Le magliette vanno indossate perché devono piacere, essere belle e di colori che si adattino all’outfit scelto.

Diciamo la verità, i colori di una maglietta devono star bene insieme, il blu e il marrone non vanno proprio, così come il giallo e il bianco non fanno proprio pendant in inverno.
E allora com’è possibile che tante star, stilisti, e influencer amino indossare maglioni a tema natalizio così brutti?

Sappiamo che la moda impone le sue regole, anche se a volte incomprensibili, e ciò che viene richiesto dalle ultime tendenze non può essere contraddetto. Se lo spirito natalizio è entrato nell’animo degli stilisti più autorevoli, è venuto il tempo di cambiare davvero rotta.

Il maglione natalizio brutto, con renne in peluche che si mettono in evidenza, pailettes che ricordano luci natalizie e scritte che sfidano le tendenze delle teenagers più ardite, è diventato davvero il must have a cui non si può rinunciare.

Colori come il rosso e il verde, immagini tenere che ricordano palle colorate e fili color oro, possono essere abbinati a jeans, pantaloni sportivi fino ad osare con outfit più eleganti.

Non dimentichiamo che nella prima decade del ‘2000, in Canada, gli studenti dell’università di Vancouver hanno organizzato una festa in maschera, dove gli invitati dovevano presentarsi con il più brutto maglione usato.

Un’idea geniale e contagiosa, che si è estesa in tutto il mondo fino ai giorni nostri. Lo aveva intuito bene la regista di “Diario di Bridget Jones”, Sharon Maguire, che in una scena del film mette in risalto l’immagine di Rudolph la renna sul maglione di Mark Darcy, che esce con la protagonista per la prima volta.

Una trovata pubblicitaria che avuto un successo esplosivo, dal momento che da quel film sono impazzate le vendite on line dei maglioni di Natale, con la famosa renna, aiutante di Babbo Natale.

A seguire l’esempio di Maguire ci sono stati alcuni show successivi, anche se il più famoso è quello presentato da Jimmy Fallon, che per dodici giorni consecutivi, nel periodo natalizio, mostra altrettanti maglioni bruttissimi.

Dopo questi due episodi il mondo intero, dalla Norvegia all’Italia, dagli USA alla Francia fino al Canada e al Messico, hanno istituito un vero e proprio Christmas fashion rule, che appassiona tutte le fasce di età e di tutti gli ambienti sociali.

Complici marchi di alta moda come Ralph Lauren, Dolce & Gabbana e Max Mara, il maglione di natale brutto è diventato ormai lo status symbol per tutti coloro che vogliono sentirsi trendy e ancora un po’ bambini.

La giornata dei maglioni di Natale: l’idea che mancava

In America è stata istituita una vera e propria giornata dei maglioni di Natale brutti fissata ogni 15 dicembre. Un’occasione per indossare il nostro maglione natalizio e confrontarlo con gli altri, senza doversi sentire fuori posto.

Non importa il luogo, può essere l’università, l’ufficio o al mercato per fare la spesa, si indossa il maglioncino e lo si porta orgogliosamente a spasso, per tutta la giornata. Un’ottima idea da segnare in agenda per avere un’occasione in più per sfoggiare colori sgargianti e pupazzi di neve senza alcuna vergogna.

Dove si possono acquistare?

È chiaro, dunque, che dal 22 dicembre al 6 gennaio non c’è più scampo per nessuno, tutti dovremo indossare una maglietta di Natale, calda, colorata e “brutta”!

Ci è lasciata libertà solo sul modello, e su questo il web offre davvero l’imbarazzo della scelta. Dai maglioni gemelli per mamma e figlia e papà e baby, alla serie di magliette uguali per l’intera famiglia, fino ai maglioni da regalare alla nonna più trendy.

Modelli, taglie, lana di qualità o più commerciale, con un po’ di tempo e pazienza possiamo trovare tutto quello che desideriamo, senza spendere grandi cifre.

L’acquisto può avvenire presso la grande distribuzione o nei piccoli laboratori artigianali, che negli ultimi anni si stanno estendendo a macchia d’olio.

I grandi marchi che troviamo nei centri commerciali come H&M o Zara, ad esempio, offrono modelli standard con un buon compromesso qualità-prezzo. Frutto della globalizzazione che regna sovrana, non stupirebbe vedere il nostro stesso maglioncino ad una star anticonformista dall’altro capo del mondo.

Una realtà in netta opposizione a quella dei piccoli artigiani, uomini e donne che credono nella loro attività e lavorano duramente per vedere crescere il loro business. Capi che si trovano soprattutto nelle zone del nord Europa, dove è più sentita la moda della maglieria calda ed esclusiva.

Nel corso dell’articolo parleremo di entrambi i canali, quelli che riguardano i grandi brand multinazionali, chiamati main stream o le piccole realtà di artigiani, ancora attente alla qualità del filato, della manifattura e all’originalità dei modelli.

Le grandi distribuzioni sono facilmente rintracciabili sul web, come ad esempio i negozi e-commerce, che offrono merce di varia qualità, a prezzi convenienti.

Il valore dell’artigianato

Se poniamo l’attenzione su un capo di qualità che metta in primo piano il tipo di lana da utilizzare piuttosto che le cuciture per realizzare il capo e l’esclusività delle linee, non possiamo rivolgerci alla grande distribuzione.

Esiste un mercato artigianale molto lontano dalla globalizzazione, che controcorrente e con tenacia, continua a dare grande valore alla manifattura.

Un tipo di artigianato che viene apprezzato e scelto da coloro che non guardano alla moda come a una serie di “cose” da consumare velocemente e buttare via. Persone che acquistano per averne cura e preservarle nel tempo, proprio come succedeva qualche secolo fa.

Uomini e donne che portano le loro confezioni ai mercatini o alle fiere per presentare l’effettiva qualità del prodotto e che spendono la loro vita lavorando con passione e costanza, per raggiungere buoni risultati.

Maglione natalizio danese: il negozio Jule Sweaters

Maglione natalizio danese: il negozio Jule Sweaters

Una delle migliori aziende in Europa che si occupano di questo tipo di maglieria è Jule Sweaters, negozio danese, che vende anche in Italia sul suo sito dedicato ai maglioni di Natale originali e di qualità seguendo processi di produzione ecosostenibili.

Parliamo di un’azienda che si occupa dell’intera filiera, dal project alla filatura, fino alla vendita. Un team di affiatati lavoratori si occupano di elaborare linee nuove e modelli originali che consentono di indossare i loro maglioni non solo nel periodo di Natale ma durante tutto l’anno.
Idee nuove e tanta qualità per affrontare gli inverni rigidi norvegesi ma sempre nel comfort e con stile.

Grazie al fatto che sono piccoli artigiani con un grande potenziale creativo, è possibile richiedere modelli e filati su misura, per realizzare capi davvero esclusivi. Se ci sono esigenze particolari di taglia, colore o fantasia, il team mette a disposizione capacità e struttura per esaudire ogni richiesta.

Contrariamente a quello che comunemente si pensa, questo tipo di prodotti artigianali non ha un costo eccessivo, ma restano nella media degli altri rivenditori. Il grande risparmio di produrre un prodotto esclusivo e di qualità a prezzi contenuti, ha origine dal fatto di non avere intermediari, in quanto l’intero processo produttivo e di immissione sul mercato è nelle loro mani, senza grandi spese di passaggio.

Questa è la vera forza di tutti gli artigiani, produrre un capo che non si trova facilmente in commercio con una qualità sopra la media, ma a costi contenuti.

Subito per te: TUTTO SULLE O-BAG!

ebook acconciature trendy 2015

COLORI, PREZZI, DOVE COMPRARLA. Iscriviti alla newsletter e ricevi subito la O Bag Pocket Guide. Anche sul tuo smartphone/tablet!

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *