Il consulente di immagine è un mestiere in forte ascesa e con ottime prospettive di assunzione. Chi ama la moda e le nuove tendenze, può senz’altro pensare a questo tipo di carriera. In questa guida vi racconteremo qualcosa di più su questo mestiere spesso associato alla cura di star del piccolo e grande schermo.

Molti personaggi pubblici, infatti, si affidano alle sapienti idee di questi professionisti per far avanzare la propria carriera e migliorare eventuali difetti e problemi d’immagine.

In particolare, vedremo in questo articolo quali sono i requisiti e passi da compiere per diventare consulente d’immagine. Prima però approfondiremo le sue competenze e mansioni. Continuate a leggere e scopritene di più!

Cosa fa il consulente immagine

Il consulente d’immagine cura l’immagine delle persone più o meno famose nel loro campo. Che si tratti del look da sfoggiare ad eventi pubblici o del fisico da mantenere sano e giovane. Il o la professionista si adopera per mettere in luce i punti di forza dell’individuo attraverso il taglio di capelli, il make up o l’uso di cosmetici o tecniche estetiche. Si propone, inoltre, di dare consigli in merito all’abbigliamento, i trattamenti estetici da seguire o anche l’alimentazione da seguire per mantenersi il benessere del proprio fisico ed organismo. Occuparsi dell’immagine di un soggetto, vuol dire anche concentrarsi sull’aspetto caratteriale e sul rapporto con il pubblico.

Per svolgere queste mansioni, è quindi necessario avere delle competenze raggiungibili attraverso diplomi o corsi specifici. Di seguito, vediamo allora come si fa in concreto a diventare consulente d’immagine.

Come diventare consulente d’immagine

Per svolgere questa professione, bisogna studiare e fare tanta pratica nel settore di riferimento. Senza tralasciare le doti umane e l’empatia, da coltivare in se stessi per poi rapportarsi ai clienti che richiedono i nostri servizi.

Il primo passo da fare è iscriversi ad un corso per estetista ed ottenere il relativo diploma, meglio se valido a livello europeo e non solo nazionale. Questo perché bisogna conoscere gli elementi essenziali del make up e in generale del mondo beauty.

Ottenuta questa prima certificazione, è bene iscriversi ad altri corsi pratici ed entrare in qualche associazione di categoria. Così da avere competenza trasversali e creare i primi contatti con colleghi e clienti.

In una seconda fase, si passa al lavoro vero e proprio. Può essere utile cominciare la propria carriera nelle Risorse umane o nei centri per l’impiego, prima di passare al più specifico ambito della consulenza d’immagine. Magari attraverso uno stage di almeno 6 mesi.

Professione e sbocchi lavorativi

Dopo le prime esperienze, il consulente d’immagine può pensare ad una carriera da libero professionista e piano piano farsi spazio nel suo settore di riferimento.

Il lavoratore o la lavoratrice può pensare di iscriversi ad un’associazione di categoria, come l’AICI – Association of Image Consultants International, nata a negli Usa negli anni 90’ oppure qualche altro ente nazionale.

Per lavorare da libero professionista, sarà obbligatoria l’apertura della Partita IVA.
Per chi è poco pratico di questioni fiscali, sono presenti tanti enti e piattaforme online che risultano molto utili. Stiamo parlando di servizi lowcost di consulenza che aiutano chi vuole fare il consulente di immagine a far fronte alle questioni burocratiche e alla gestione della partita Iva.

Il consulente d’immagine può svolgere le sue mansioni in proprio, aprendo uno studio, lavorando a domicilio o fornendo servizi via Internet. Inoltre, ha la possibilità di prestare le sue competenze in centri estetici, centri benessere Spa ma anche nell’ambito dei saloni di bellezza, profumerie, farmacie o centri ricreativi e sportivi.

Bene, con questo siamo alla fine della nostra guida sul consulente d’immagine. Una professione complessa ma molto in voga in tempi recenti. Se avete dubbi o commenti su questo tema, non esitate a scriverci qui sotto. E’ il vostro spazio anche per raccontarci eventuali esperienze in questo ambito lavorativo. Sia nel caso siate parte di questa categoria lavorativa, sia nell’eventualità che abbiate chiesto loro un aiuto concreto per voi stessi.